Recensione "Novecento", di Alessandro Baricco

Salve ragazzi!
Come procede il vostro Gennaio? Io qui ho una crisi-causa-Beggins  a cui non riesco a rimediare.. Ho anche ordinato dei nuovi libri in lingua e appena riuscirò a rimettere un pò di soldi nella mia adorata carta *cori angelici* farò partire anche un ordine di libri in Italiano (ultimamente la mia libreria è diventata un pò troppo internazionale xD).
Dato che ultimamente non faccio che postare Midweek Recaps oggi ho pensato di lasciarvi la recensione di Novecento di Baricco, autore di cui non vedevo l'ora di leggere qualcosa e che devo dire mi ha piacevolmente colpita.


Titolo: Novecento
Autore: Alessandro Baricco
Casa Editrice: Feltrinelli
Pagine: 62
Trama: 
 Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché.


Novecento è la storia di un bambino nato su una nave, abbandonato sulla nave, trovato da un marinaio, cresciuto sulla stessa nave. La storia di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento è leggenda. Novecento cresce cullato dalle onde dell'oceano, accompagnato da una strana follia, che per quanto particolare è grandiosa. Lui ascolta le storie dei passeggeri della nave e le fa sue, tanto  da saper descrivere il mondo, senza averlo però mai visto.


Potevi pensare che era matto. Ma non era così semplice. Quando uno ti racconta con assoluta esattezza che odore c’è in Bertham Street, d’estate, quando ha appena smesso di piovere, non puoi pensare che è matto per la sola stupida ragione che in Bertham Street, lui, non c’è mai stato.

La storia è in gran parte narrata dal suo migliore amico, un suonatore di tromba che conosce il nostro Novecento dopo essere stato assunto per suonare sul Virginian, il piroscafo che ha visto nascere il grande pianista. Sì, perchè non si sa come, non si sa quando,   Novecento è diventato un grande pianista. Il migliore. Non suona le stesse note che vengono suonate dal resto del mondo. Suona in un modo tutto suo, così particolare da affascinare e da spaventare.

"Per favore, Novecento, solo le note normali, okay?”

Ho adorato il fatto che si trattasse di un monologo teatrale, il modo in cui le parole scorrevano in una maniera tutta loro, come la musica di Novecento. Ho provato a leggere anche a voce alta , se avessi una voce più bella il risultato sarebbe stato migliore, ma ragazzi! è magia!
E' in casi come questo che mi rendo conto del potere che può scaturire da una parola, è stato davvero meraviglioso.
Ho amato i personaggi, principalmente il vecchio e caro Novecento, così appassionato, così strano ma al contempo familiare. Un'altro personaggio che ho adorato è stato, anche se lo si è visto per poco, dato che Novecento rimane nuovamente orfano a soli otto anni, Danny Boodman, il marinaio che per primo si prese cura di Novecento, convinto che T.D stesse per Thanks Danny
 Credo semplicemente che questo libro vada letto almeno una volta  nella vita, Baricco è un genio, un mago. Ecco come definirei Novecento: pura magia. Ne sono rimasta davvero ma davvero affascinata.

Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita.

Ho già valutato il libro su Goodreads, ma ancora non l'avevo ben metabolizzato e solo ora mi rendo conto che quattro stelline non bastano..

il mio voto: BOOM BABY! (5/5)

Avete letto anche voi questo libro? Cosa ne pensate?
- Mangialibri

Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. Questo racconto, nato come monologo teatrale, è uscito per la prima volta nel 1994. Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film "La leggenda del pianista sull'oceano". - See more at: http://www.giuntialpunto.it/product/8807880881/libri-novecento-un-monologo-alessandro-baricco#sthash.eMTlELZ5.dpuf
Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. Questo racconto, nato come monologo teatrale, è uscito per la prima volta nel 1994. Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film "La leggenda del pianista sull'oceano". - See more at: http://www.giuntialpunto.it/product/8807880881/libri-novecento-un-monologo-alessandro-baricco#sthash.eMTlELZ5.dpuf

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2 commenti

  1. Mi è piaciuto un sacco, l'ho letto dopo aver visto il film di Tornatore.

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    1. Io ancora non ho visto il film, ma è nella mia lista ;D

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